Ricordo di Ivano Beggio

14 marzo 2018

E’ mancato Ivano Beggio, uno dei personaggi da anni punto di riferimento della “Galleria del Motorismo, Mobilità e Ingegno Veneto – Giannino Marzotto”.
Lo ricordiamo con profonda stima e gratitudine anche per aver sostenuto il Museo in occasione dell’esposizione da noi organizzata nel 2000 a titolo: “MOTO DA GRAN PREMIO: DUE RUOTE DI CORAGGIO”.
In quella occasione ci imprestò per sei mesi una preziosa selezione di moto Aprilia provenienti dalla sua collezione tra cui la 250 cc Campione del Mondo di Max Biaggi, e la 125 cc sempre Campione del Mondo con l’allora giovanissimo Valentino Rossi.

Facciamo nostre le parole del giornalista e scrittore Beppe Donazzan, tratte dal suo libro, e le dedichiamo alla famiglia Beggio.

“Il più grande patrimonio che abbiamo è l’intelligenza: è il meno caro e il più difficile da far funzionare. I miracoli non esistono. Ho messo a fuoco soltanto alcune idee nate dall’enorme passione che ho avuto per le moto. La casa dove vivevo era anche un’officina. Era tutto. Là si viveva e si lavorava. Dormivo tra cerchioni e fanali di biciclette. Non c’era patrimonio: mio padre Alberto, tutti lo chiamavano Berto, cercava di incassare in fretta e pagare i fornitori il più tardi possibile.
Era una soluzione per poter “tirare avanti”, mi raccontò in un’intervista Ivano Beggio, uno dei grandi personaggi del Nordest, fondatore della Casa motociclistica Aprilia, che se ne è andato all’età di 73 anni.
L’Italia del dopoguerra, l’Italia della ricostruzione. Una storia di sacrifici e sudore quella di Beggio, come tante altre.

“Papà Berto era un artigiano. Riparava biciclette e vendeva accessori a Noale. Campanelli, pompe, gomme e camere d’aria. Caricava la sua Topolino e passava di meccanico in meccanico a proporre la merce. Allora, vendere voleva dire andare a Mira o a Mestre. Il commercio, dilatato nel circondario, era la sua America. Poi si era aggiunta Mogliano. Ricordo che facemmo “festa”, un’altra immagine dell’inizio della storia che mi raccontò Ivano Beggio, inserita nel mio libro “Il Signor Aprilia” edito da Marsilio.
Nemmeno quarant’anni dopo e Noale sarebbe diventata un centro tra i più conosciuti del mondo. Per la motocicletta. La sede di un impero con stabilimenti sparsi per l’Italia, filiali negli Stati Uniti Ad Atlanta, in Giappone e in Brasile.
“L’Aprilia cos’è? A tutti coloro che, ancora, me lo chiedono, rispondo che Aprilia è un’azienda che ama sognare ma che subito dopo programma, investe e lavora in gruppo per realizzare il sogno”, mi raccontò ancora Beggio. La formula di un successo planetario.

A percorrere la storia di questa piccola azienda, diventata realtà grande in poco tempo, le parole di Ivano Beggio, il presidente, agitatore di sogni, assumono infatti un valore particolare. Successi sportivi e crescita, escalation da Guinness dei primati: 180 miliardi delle vecchie lire nel 1992; 590 nel 1995; oltre 1000 miliardi nel 2000. Per Aprilia Sport&Produzione sono legati indissolubilmente, filosofia impressa soltanto nei marchi-mito delle competizioni motoristiche. A due e quattro ruote. Come la Ferrari. A metà degli Anni Ottanta Ivano Beggio chiese ad alcuni analisti della Bocconi di Milano di analizzare il futuro, di scoprire se ci fosse spazio per un nuovo costruttore di motociclette che non fosse giapponese. Gli avevano consigliato di cambiare strada. Beggio non li ascoltò. Seguì la passione e l’istinto e vinse la partita. Rivoluzionò in maniera geniale il mondo degli scooter con i colori, decise la sfida della pista scoprendo i più grandi talenti, Max Biaggi e Valentino Rossi, tanto per citare due nomi. Campionati mondiali a raffica, l’Aprilia diventò tanto grande da battere e far piangere i costruttori giapponesi. Poi a metà del Duemila la cessione al Gruppo Piaggio. Ma questa è un’altra storia.

AL MUSEO “BONFANTI-VIMAR” CULTURA E FORMAZIONE

12 gennaio 2018

Il Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR”, situato in una suggestiva cornice paesaggistica, tra monumenti e Ville straordinarie, rappresenta con la rassegna “Galleria del Motorismo, Mobilità e Ingegno Veneto – Giannino Marzotto”- edizione 2018, una eccellenza della nostra Regione, che merita senz’altro una visita.
Situato al centro di questo splendido itinerario, con la sua incredibile “Galleria” da poco rinnovata ed ampliata, propone una rassegna che racconta 1000 anni di storia e di tecnica evidenziando primati e primatisti incredibili. Una mostra dell’intelligenza e della genialità venete che nessuna altra Regione al mondo può vantare.
Quest’anno il museo compie 27 anni di intensa attività espositiva, con partricolare interesse agli aspetti culturali e formativi.
I corsi per restauratori per auto e moto d’epoca sono da sempre fiore all’occhiello di questo Ente, molto richiesti e molto frequentati, vengono proposti due volte l’anno in primavera ed autunno.

Al “Bonfanti-VIMAR” sono aperte le iscrizioni per la prossima sessione del “Corso per restauratori di auto e moto d’epoca”, che gode del Patrocinio dell’Automoto Club Storico Italiano, e della collaborazione di prestigiosi docenti e professionisti.
Questa tipologia di corso base teorico, è rivolta a tutti coloro che mossi da pura passione, vogliono approcciarsi alla tecnica del restauro, apprendendo nozioni indispensabili sulla tecnica della carrozzeria e della meccanica.
L’avvio è fissato per sabato 10 marzo 2018, e in successione, altri tre sabato per un totale di 32 ore formative, contro un contributo a sostegno delle nostre attività. Per maggiori informazioni, iscrizioni e dettagli potete contattarci via mail scrivendo a: info@museobonfanti.veneto.it

Seguirà un secondo corso avanzato, in corso di programmazione tra maggio/giugno rivolto solo a quanti hanno già frequentato, anche negli anni scorsi, il corso teorico di base. Questo progetto si svilupperà in 5 sabato per 40 ore ed affronterà a livello pratico le varie problematiche che i partecipanti potranno provare direttamente come meccanici e carrozzieri.

I posti per la partecipazione ad entrambi i corsi, sono limitati pertanto, vi consigliamo di informarvi ed iscrivervi al più presto.

Al “Bonfanti-VIMAR” territorio, cultura, formazione e passione viaggiano insieme.

2018