(Museo chiuso dal 24 dicembre 2012 al 4 gennaio 2013) LA PRIMA VETTURA ITALIANA VA AL CAFFE’.

21 dicembre 2012

Il Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR” che presenta la prestigiosa rassegna “Galleria del Motorismo, Mobilità ed Ingegno Veneto – Giannino Marzotto” resterà chiuso dal 24 dicembre al 4 gennaio 2013, ma esporrà al Caffè Excelsior in Viale Venezia di Bassano del Grappa, una replica della prima auto italiana,

Ecco la sua storia: nel 1882 il professor Enrico Bernardi, veronese e titolare della cattedra di meccanica all’Università di Padova, brevetta il primo motore a scoppio funzionante a benzina del mondo, due mesi prima di Benz ed un anno e mezzo prima di Daimler. E’ un monocilindrico di 122 cc. poi aumentato a 258. Un po’ in ritardo rispetto a quest’ultimi, realizza nel 1894 (primavera) la prima automobile italiana. E’ una tre ruote, con il motore posteriore monocilindrico, cresciuto a 464 cc. e con potenza di tre cavalli. Dispone di tre marce e di sterzo corretto, secondo un brevetto depositato. E’ un piccolo gioiello meccanico per l’epoca, in grado di trasportare due persone alla velocità massima di 35 Km/ora. La vetturetta suscita molto interesse ed un gruppo di finanziatori patavini, in primis i conti Francesco Giusti del Giardino e Giacomo Miari che sono anche ingegneri, raccolgono una cordata che costituisce il 4 agosto del1896 aPadova la “Miari, Giusti & C. – motore Bernardi” che poi si trasforma in “Soc. Italiana Bernardi” attiva sino al giugno1901. Inquesto periodo vengono costruite circa 100 vetture a tre ruote con motore di 624 cc. e 3,5 cavalli e 50 del successivo modello a quattro ruote, risultando così la prima vera fabbrica di automobili italiana.

Sono sopravissute cinque vetture a tre ruote e vi sono poi due copie didattiche, la prima si trova al Museo Scienza e Tecnica di Chicago (USA); la seconda, è stata realizzata dalla Fondazione  Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR” di Bassano, replica fedele della n. 1, grazie alla disponibilità dell’Automobile Club Verona.

La sua costruzione  è stata eseguita da eccezionali artigiani che gravitano attorno al museo bassanese. Telaio e scocca sono opera dei F.lli Chiminello, abilissimi restauratori di carrozze, la parte meccanica di Gilberto Franzoso e di Antonio Berto che è anche insegnante nei corsi per restauratori, di Valter Zen e  dei F.lli Mezzalira per la ricerca di particolari originali dell’epoca, del tappezziere Renato Cicia e della Ditta Bernardo Finco Spa  che ha realizzato e donato  la speciale pelle antichizzata. I lavori sono stati eseguiti praticamente a titolo gratuito, sotto la direzione tecnica del Museo stesso.

Un lavoro eccezionale che, ancora una volta dimostra la capacità degli artigiani veneti, che hanno creato una copia didattica che non poteva mancare ad un museo che punta tutto sulla nuova “Galleria del Motorismo, Mobilità e Ingegno Veneto –Giannino Marzotto”, un escursus su tutte le priorità di questa regione.

Iscrizioni aperte per il prossimo corso per restauratori auto e moto d’epoca, con calendario di aprile.

COMUNICATO STAMPA N. 45

4 dicembre 2012

“QUOTE ROSA” NELLA GALLERIA DEL MOTORISMO, MOBILITA’ ED INGEGNO VENETO –GIANNINO MARZOTTO

L’attuale mostra del “Bonfanti-VIMAR”, inaugurata lo scorso anno, continua ad entusiasmare ed interessare per la molteplici storie narrante al suo interno. Come quella della Contessa Elsa Albrizzi.
La giovane Elsa sposa il discendente di una nobile e antica famiglia veneziana, gli Albrizzi, ma rimane vedova dopo pochi anni e riversa il proprio interesse sulla tecnica, sul nuovo che promette meraviglie alla fine dell’800. Nella residenza estiva di Este impianta un moderno e sofisticato studio fotografico dove sviluppa le sue lastre, inoltre organizza e partecipa a gare in bicicletta, tornei di tennis e gare di tiro al piattello. Alla sua attenzione e curiosità non può sfuggire l’automobile ed infatti è fra i primi automobilisti della regione e d’Italia, acquistando una Benz Velo. A Villa Albrizzi ad Este nella buona stagione si incontrano i più bei nomi del Veneto, ciascuno con la sua autovettura. Sono pochi, ma abbastanza per fondare nel 1899 il Club degli Automobilisti Veneti alla cui presidenza viene eletta proprio la contessa Elsa Albrizzi, prima donna al mondo presidente di un Automobile Club. L’obiettivo della neonata associazione è quello di organizzare una corsa automobilistica. Così il Club degli Automobilisti Veneti, non senza diffidenze e difficoltà, organizza nello stesso anno la Padova-Vicenza-Bassano-Treviso-Padova. In questa gara, lunga ben 172 chilometri, la contessa Albrizzi con la sua Benz impiega per coprire il percorso 8 ore, 12 minuti e 15 secondi, seconda della propria categoria a più di mezz’ora dall’amico Giacomo Miari sulla Bernardi a tre ruote da lui stesso costruita, ma precedendo di un’ora Alfredo Glisenti con un’altra Bernardi. La notizia del giorno non è la vittoria assoluta di un giovane Ettore Bugatti ma la partecipazione alla corsa di una donna, che vale alla gentildonna un diploma particolare che recita: “Alla contessa Elsa Albrizzi, che alle grazie fini dell’ingegno e della cultura congiunge in armonie fascinatrici fantastico ardimento e ferrea pertinacia e nelle recenti gare padovane automobilista infaticabile percorse unica del suo sesso 172 chilometri. Il Comitato ammirando”.
Una vera e propria investitura ufficiale come prima pilota donna pilota della storia dell’automobile.

VINTAGE D’AUTO ELETTRICA AL MUSEO DELL’AUTOMOBILE “BONFANTI-VIMAR”

12 novembre 2012

Il Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR è depositario di una bellissima  storia, oggi molto attuale.

Negli anni Settanta l’industriale padovano Angelo Dalle Molle cedette la sua azienda che produceva il famoso Cynar. Acquistata  una Villa sulla Riviera del Brenta,  creò un atelier adatto allo scopo  e lanciò l’idea di bonificare le città dall’ inquinamento e dal traffico. Progettò e costruì  delle vetture elettriche PGE (Progetti Gestioni Ecologiche) a due posti, tre posti, furgoncino, taxi, minibus e tracciò un progetto su una città tipo: la sua Padova. Come funzionava ? Si  arrivava alla periferia di Padova con l’auto tradizionale, dove c’erano ampi parcheggi o stazioni in più punti. Lasciata   la  vettura e tramite una colonna computerizzata (siamo nel 1979!) si  prenotava  l’auto elettrica che meglio faceva al caso. Il display  segnalava  quale auto prendere, quella cioé che sotto carica aveva  già le batterie in piena efficienza. Si sbrigavano i proprio affari, e si  poteva  anche rendere l’auto in un altro punto della città, andare ad un convegno che durava alcune ore, uscire, riprendere un’altra auto in altro punto-stazione e ritornare dove si era lasciata l’ auto normale.

Geniale, ma purtroppo in anticipo sui tempi. Queste vetturette furono costruite  in circa 200 esemplari, di cui una  cinquantina  vendute  all’ENEL, altre qua e là anche all’estero (esempio negli USA), ma i tempi non erano ancora maturi e a metà anni Novanta Angelo Dalle Molle lascia tutto e poco dopo muore.

Sono rimaste sette vetture che sono state donate al   Museo “Bonfanti-VIMAR”, con  le colonnine di ricarica e prenotazione ed una  quantità di disegni e foto.

Una di queste vetturette, corredata di  accessori ed immagini è ora esposta nel contesto della “Galleria del Motorismo Mobilità ed Ingegno Veneto –Giannino Marzotto”, risultando  essere testimone di un passato assolutamente attuale.

Le tecnologie odierne, forti di nuovi studi, sapranno sicuramente concordare la necessità di crescente di mobilità urbana e allo stesso tempo porranno un occhio attento alla salvaguardia dell’ambiente.

Gli antichi studi, sottilmente rivisti ed adattati, sono oggi adottati  per i vari circuiti di car sharing.

 

Rottami più che eccellenti

24 ottobre 2012

Comunicato n° 42 – OTTOBRE  2012-

Quella di domenica 7 ottobre, è stata una bella giornata all’inglese per il dinamico Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR” alle porte di Bassano del Grappa.

Un’altra invenzione di questo Ente, che sforna idee su idee. Quelle più semplici sono le più belle.

“Rottami eccellenti” ha presentato, nel piazzale e nei prati esterni al museo, una rassegna solo ed esclusivamente di auto e moto da restaurare per una inconsueta mostra-scambio.

Vetture interessanti, così le moto. C’è chi era felice di aver scambiato una piccola e rugginosa Guzzi Dingo con una altrettanto cadente Lambretta tipo D. Felici in due, ognuno con il mezzo che desiderava.

Altri scambi vivaci per una Fiat 1500D del 1948, che ha avuto quattro o cinque proposte, conquistata alla fine da un collezionista danese, così come una bella e imponente Lancia Flaminia berlina 2.8 del ‘69 senza motore.

Interesse e trattative per un Dodge Jeepone militare del 1942, per una Volvo Station Wagon del ’63 e per altri mezzi, le cui discussioni si protrarranno fra appassionati nei prossimi giorni.

Intanto lezione all’aperto, in una tiepida giornata autunnale, per i 25 “studenti” arrivati al museo bassanese da ogni angolo d’Italia per il corso di restauro, che hanno sostato con i docenti davanti ai vari esemplari, utilitarie o lussuose berline, scooter o coupè divorate dalla ruggine, per meglio comprendere le difficoltà, i metodi e gli accorgimenti per affrontare un serio restauro.

Ha contribuito al clima all’inglese anche un  gustoso catering, con gli appassionati seduti sotto gli alberi, attorno a piccoli tavoli, che si dedicavano con entusiasmo tanto a gustare un piatto di porchetta, quanto a discutere sulla trattativa in corso.

Non meno di mille persone si sono avvicendate nella giornata, creando un ottimo afflusso anche all’interno del museo, per ammirare la “Galleria del Motorismo, Mobilità e Ingegno Veneto -Giannino Marzotto” (altra eccezionale “trovata”), sia la rassegna delle vetture da rally al piano inferiore.

La domanda ricorrente era: quando la prossima? A primavera, quando usciranno da un lungo letargo le altre rugginose auto o motocicli, ora dimenticate negli angoli più remoti di cascine, officine, cortili.

E’ aperta la caccia.

ROTTAMI ECCELLENTI AL “BONFANTI-VIMAR”

2 ottobre 2012

Al “Bonfanti-VIMAR” si preannuncia un autunno ricco di avvenimenti: mentre prosegue l’interessante rassegna “Galleria del Motorismo, Mobilità, ed Ingegno Veneto –Giannino Marzotto” e sono iniziati i corsi di restauro auto e moto d’epoca, il Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR”, in  collaborazione con  C.V.A.E.Circolo VenetoAutomoto d’Epoca e con il  Team Bassano,  propone un’idea diversa di incontro, denominata “ROTTAMI ECCELLENTI”.

In alternativa al surplus di mercatini e mostre-scambio, molte di una vastità poco pratica, spesso con costi di ingresso piuttosto sostenuti, il “Bonfanti-VIMAR”mette a disposizione,  la propria aerea esterna, che fra prato e parcheggio può accogliere fino a 40 auto.

L’idea è quella di riunire, domenica 7 ottobre prossimo, con l’ipotesi che diventi appuntamento fisso di primavera ed autunno, una rassegna di sole auto e moto “curiose” rigorosamente da restaurare.

Ci sono già delle adesioni interessanti, come una Fiat 509 Waymann del ‘26, una Fiat 1500 D del ‘48, una Lancia Flaminia berlina coupè, una Fulvietta coupè, una 850 coupè a pochi Euro, un Jeeppone del ’42, Volvo Station Wagon del ’62 e varie moto.

Tutti possono aderire con soli 15 Euro (10 per le moto) a ROTTAMI ECCELLENTI, purchè portino con i propri mezzi entro le 8.30 del mattino di domenica auto o moto al Museo, nello spazi assegnato. Funzionerà un punto ristoro e si proseguirà sino alle 18/18.30.

Ingresso al pubblico gratuito.

Chi intendesse esporre, togliendo dal fondo del proprio garage dove giace da anni, un’auto o moto deve segnalare per tempo, via mail o fax, al Museo il proprio veicolo e ricevere l’ OK.

Il “Bonfanti-VIMAR”, con il C.V.A.E. e il  Team Bassano, attendono molti amici e curiosi, per una domenica diversa.

Presentazione nuovo libro al Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR”

27 settembre 2012

Il nuovo libro di Nino Balestra, dal titolo “Il ritorno della F.A.T.A” ed edito dalla libreria Automotoclub Storico Italiano, esce dalla consuetudine delle pubblicazioni storico-tecniche già nel titolo.

Nessun contenuto favolistico, ma semplicemente la storia della Fabbrica Anonima Torinese Automobili che produsse negli anni ’20 vetture con il marchio Aurea.

La presentazione è avvenuta alla presenza di una cinquantina di sostenitori del Museo e del Presidente dell’ Automotoclub Storico Italiano Avv. Loi, nel contesto di una simpatica cena all’interno del Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR.

Con un po’ di suspence si è tolto il velo che copriva la vettura Aurea e il Presidente Loi ha fatto la presentazione del libro,  seguito da un gustoso intervento dello scrittore Cesare De Agostini.

Il libro tratta l’argomento in modo vasto, narrando la storia della Marca ma anche  spaziando lo sguardo sugli anni ’20 e corredando la narrazione di  tutta una serie di analisi: politiche, sociali, economiche, industriali e fornendo interessanti dati statistici sull’evoluzione del settore in quel periodo. Anche le stesse normative sono illustrate con vivacità, basti pensare che nei primi anni Venti non era ancora codificato se camminare a destra o a sinistra sulle strade, così come se automobile fosse un sostantivo maschile o femminile,dubbio alla fine risolto dal poeta Gabriele D’Annunzio.

Con questo volume l’A.S.I arricchisce il già nutrito catalogo di titoli, mettendo un altro mattone alla costruzione di quel complesso di opere di divulgazione, e svolgendo in questo modo uno dei suoi compiti istituzionali fondamentali.

Il volume di 160 pagine, cm. 21x 27, è in vendita al prezzo di €.27,00 e può essere acquistato rivolgendosi a: asiservice@openlegalmail.it  oppure direttamente al Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR”.

 

Si è spento il Co. Giannino Marzotto

19 luglio 2012

 

Sabato 14 luglio all’età di 84 anni, dopo aver lottato fino all’ultimo con il male che lo aveva colpito, è mancato il Co.Giannino Marzotto.

Un uomo e un pilota straordinario, vincitore di due Mille Miglia nel ‘50 e ‘53, due Gran Premi corsi e due vinti, 5° assoluto in coppia con il fratello Paolo alla “24 ore di Le Mans” e altre importanti affermazioni sportive nella sua breve ma irripetibile carriera agonistica.

Poche le gare nella sua vita, tante le vittorie.

Tutti i fratelli Marzotto – Umberto, Vittorio, Giannino e Paolo – erano appassionati delle corse automobilistiche e spesso vi parteciparono in contemporanea, al punto che vennero scherzosamente chiamati “i Conti correnti”, sia per il titolo nobiliare che per la loro disponibilità economica, derivante dal patrimonio di famiglia.

Giannino per una decina d’anni guidò il grande gruppo tessile di Valdagno. Lasciata la direzione nel ’69, si dedicò poi a molteplici imprese anticipando con le sue intuizioni spesso il futuro.

Fu anche un mecenate illuminato che amava ricevere e parlare con tutti. Negli ultimi anni la sua Villa dai grandi saloni e contornata da un parco stupendo, era sempre aperta a manifestazioni ed eventi spesso di carattere motoristico.

Più riservata l’abitazione che si era ricavato con gusto semplice ma al contempo raffinato, ai piedi della Villa, nota come “la casa di pietra”.

Proprio in quella magione, nella rustica cucina, attorno ad un massiccio tavolo di legno spoglio, chi aveva il privilegio di pranzare o cenare con Lui, poteva trovarsi senza preavviso a fianco di un ministro, piuttosto che un ingegnoso artigiano, uno stravagante artista o un imprenditore di successo..

Ascoltava tutti, per tutti vi era un Suo pensiero, la Sua opinione, la Sua grande saggezza.

Il Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR”, del quale era e resterà Presidente Onorario, ha avuto l’onore della sua sincera e concreta amicizia oltre alla costante attenzione. Frequenti gli incontri attorno a quella tavola, spoglia di suppellettili ma ricca di buon cibo e ancor più di stimoli intellettuali, dei responsabili del Museo con il Conte e i suoi famigliari e collaboratori più stretti, con i quali nel tempo si era creata una profonda e reciproca stima.

E’ stato naturale quindi, oltre due anni fa, da parte del consiglio del Museo, prendere la decisione di dedicare aGiannino Marzottola sezione permanente che si va formando e che si completerà nella nuova sede del Polo Museale Culturale Santa Chiara nel cuore antico di Bassano (anche se non fu facile inizialmente vincere la sua ritrosia e proverbiale discrezione).

Da un po’ di tempo si può già visitare una sintesi nella sede attuale di Romano d’Ezzelino della “Galleria del Motorismo, Mobilità ed Ingegno Veneto -Giannino Marzotto” dove, fra le altre cose, è stato allestito uno spazio dedicato alle Sue imprese.

 

Del Museo disse qualche tempo fa: “…questo Museo è reso sempre nuovo con fantasia ed intelligenza. Quel pugno di uomini che l’ha realizzato ha speso denaro, competenza e passione al servizio della collettività (scarsa di capitali, spesso indifferente alla competenza, confusa sulla passione) dedicando tempo al Futuro.

Non credo che a loro interessi la riconoscenza, ma credo sia doveroso il riconoscimento per l’apporto che hanno dato alla civiltà veneta”.

 

Lui, così internazionale ma così attaccato alla sua terra, visibilmente commosso ma schivo, quando a sorpresa venne inaugurata la sala a Lui dedicata, disse alla figlia Cristiana presente: “come è possibile restare indifferenti quando in pochi metri vedi condensata una parte così importante della tua vita?”

 

Colto, di un’intelligenza acutissima, insofferente agli adulatori, franco e schietto, di rara bontà d’animo.

Questo era il CoGiannino Marzotto, anticonformista fino alla fine.

Lasciò detto al genero Ferdinando Businaro, che amava come un figlio: “per la mia morte non voglio funerali e fanfare, non voglio discorsi. Non versate lacrime, ma piuttosto fiumi di durello”.

Così la Sua presenza terrena si è conclusa pochi giorni fa; martedì scorso come da Sue indicazioni  è stata allestita la camera ardente nella sala della musica della Sua splendida Villa, lì gli abbiamo dato l’ultimo saluto, attorniato dalla Famiglia e da migliaia di persone di tutte le estrazioni sociali, ma soprattutto da tanti veri amici.

 Ciao Giannino, resterai per sempre nei nostri cuori e nella memoria collettiva a cui, vogliamo pensare, contribuirà anche la “Galleria del Motorismo, Mobilità ed Ingegno Veneto” a te dedicata.

 

Corsi autunnali per restauratori auto e moto d’epoca

3 luglio 2012

Iscrizioni aperte al Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR” per la sessione autunnale 2012 del  “corso per restauratori di auto e moto d’epoca”;  l’avvio è per sabato 29 settembre. Il percorso formativo di 36 ore totali si svolgerà per 4 sabato e domenica, 7 ottobre, che coinciderà con la mostra scambio “Rottami Eccellenti” che proporrà solo auto e moto da restaurare, sulle quali sarà anche piacevole fare anche lezione. Il tutto  nella sede del “Bonfanti-VIMAR” al cui interno sarà vistabile“Galleria del Motorismo, Mobilità, Ingegno Veneto”. Questa mostra presenta  una finestra di storia, invenzioni, tecnologia che il Veneto vanta  e offre a tutti appassionati. Com’è consuetudine per il corso di restauro, i docenti,  scelti tra persone altamente qualificate, che operano nel settore del motorismo d’epoca con esperienze e conoscenze pluriennali, saranno presentati  agli allievi, dal  presidente della Fondazione Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR”, Nino Balestra.  Il presidente del Museo  illustrerà a quanti si affacciano al mondo di restauro, le regole fondamentali di un corretto approccio a questa tecnica  laboriosa.

I docenti spiegheranno poi nel dettaglio le nozioni di base della meccanica nelle sue varie parti, valuteranno l’intervento di restauro più opportuno secondo i casi, quindi passeranno all’esame di parti staccate con spiegazioni più dettagliate.

Seguiranno lezione dedicate al restauro della carrozzeria, della pianificazione della sua procedura, delle ricerche comparative, dei concetti di lamierista o lastratore, verniciatore, ebanista e tappezziere; dal punto di vista pratico si esamineranno vari esempi anche su auto esposte al Museo.

Il corso si concluderà con una lezione dove si parlerà degli accessori,del lororipristino e/o ricostruzione, della nichelatura e cromatura.

UNA FORNASARI RR450 DONATA AL MUSEO

3 luglio 2012

 

Domenica 24 giugno un altro pezzo di storia regionale è andato ad aggiungersi alla lunga serie che si va completando per la “Galleria del Motorismo, Mobilità e Ingegno Veneto- Giannino Marzotto” che sarà la spina dorsale del Museo dell’Automobile Bonfanti-Vimar nella nuova sede.

 Si tratta del mascherone in legno a grandezza naturale del primo modello della Fornasari RR450, una possente Sport Utility inventata a Montebello Vicentino e donata personalmente da Giuseppe Fornasari.

Costruita nel 1998 e presentata al pubblico nel 2001, la RR450 ha avuto varie evoluzioni con potenze sino a seicento cavalli, vincendo anche l’RRT un campionato Rally esclusivamente su terra.

 La produzione attuale della Fornasari prevede una lussuosa quattroporte, un buggy estremo, una versione da mare con finiture in mogano ed altri modelli su misura, tipo sartoria di Alta Moda, mentre è in cantiere una potente granturismo, che ricorda vagamente una vecchia e gloriosa Maserati, denominata GiGi.

 

LA LEGGENDA DEI RALLY

22 giugno 2012

Mentre scorre per tutto l’anno la “Galleria del Motorismo, Mobilità ed ingegno Veneto –Giannino Marzotto” con grande interesse dei numerosi visitatori, al piano inferiore il Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR”, in collaborazione con il Team Bassano e con il C.V.A.ECircolo VenetoAutomoto d’Epoca, ha raccolto una prestigiosa rassegna di vetture da rally, tra le quali spiccano una Lancia 037 ed una possente Lancia S4 gruppo B da 470 cavalli, entrambe guidate nel Mondiale Rally dalla coppia Campione del Mondo Alen-Kivimaki.

Sono vetture rarissime, che il “Bonfanti-VIMAR” presenta in esclusiva, contornate da altre Fulvia HF, Ford Escort, Fiat Abarth 124, ecc.ecc.

Un insieme che merita una visita nella frescura di questo innovativo museo veneto.

 

2012