La Manovella, rivista dell’Automotoclub storico italiano, parla di noi

24 maggio 2011

Orgoglio Veneto a Bassano, “Galleria del Motorismo, Mobilità e Ingegno Veneto – Giannino Marzotto” è la rassegna che resterà aperta fino a ottobre…Leggi tutto l’articolo: lamanovella_maggio

 

Al “Bonfanti-VIMAR” scuola di restauro per auto e moto d’epoca.

24 maggio 2011

 

Il Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR” accoglie le nuove iscrizioni per coloro che vorranno  partecipare al “corso per restauratori di auto e moto d’epoca”, che partirà sabato 11 giugno. Il percorso formativo, di 36 ore totali si svolgerà per 5 sabato consecutivi, nella sede del “Bonfanti-VIMAR”  nel  contesto dell’attuale rassegna “Galleria del Motorismo, Mobilità, Ingegno Veneto”, una finestra di storia, invenzioni, tecnologia che il Veneto vanta  e offre a tutti appassionati. Com’è consuetudine per il corso di restauro, i docenti,  scelti tra persone altamente qualificate, che operano nel settore del motorismo d’epoca con esperienze e conoscenze pluriennali, saranno presentati  agli allievi, dal  presidente della Fondazione Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR”, Nino Balestra.  Il presidente del Museo  illustrerà a quanti si affacciano al mondo di restauro, le regole fondamentali di un corretto approccio a questa tecnica  laboriosa.

I docenti spiegheranno poi nel dettaglio le nozioni di base della meccanica nelle sue varie parti, valuteranno l’intervento di restauro più opportuno secondo i casi, quindi passeranno all’esame di parti staccate con spiegazioni più dettagliate.

Seguiranno lezione dedicate al restauro della carrozzeria, della pianificazione della sua procedura, delle ricerche comparative, dei concetti di lamierista o lastratore, verniciatore, ebanista e tappezziere; dal punto di vista pratico si esamineranno vari esempi anche su auto esposte al Museo.

Il corso si concluderà con una lezione dove si parlerà degli accessori, del loro ripristino e/o ricostruzione, della nichelatura e cromatura.

Questo progetto è fattibile anche grazie ai contributi di quanti ci sostengono.

Vi informiamo che l’Agenzia delle Entrate ha riconfermato  anche per il 2011, la Fondazione Museo dell’ Automobile “Bonfanti – VIMAR”  tra i soggetti potenzialmente beneficiari della destinazione del 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche,

Per destinare il vostro 5 per mille al nostro Museo, così riconosciuto quale Ente non lucrativo e di utilità sociale, basterà apporre la vs. firma nello specifico riquadro del modulo per la dichiarazione dei redditi, indicando il nostro codice fiscale: 91007150245

LA “VAGABUNDA” HA TROVATO CASA.

24 maggio 2011

 

La storia di “vagabunda” è quella di una Flavia coupè del 1964 che il giornalista giramondo Roberto Chiodi acquista nel 1996 per partecipare nientemeno che alla Pekino-Parigi per veicoli storici. L’auto viene rinforzata nelle sospensioni, rialzata da terra, aggiunto qualche accorgimento, come due comodi sedili di una Maserati biturbo. Chiodi prende il via con la moglie Rita. Organizzazione inglese, che vuol dire pedalare! Quello che conta è la resistenza, l’intesa con il co-pilota, la macchina.Deserto del Gobi, tutto il Tibet (dieci volte oltre i 5.000 metri!), Pakistan, Iran. Fantastico!Nel 2000 viene deciso il “Giro del Mondo in 80 giorni”. Partenza in centro a Londra dal Ponte della Torre, la Flavia è una delle più piccole di cilindrata. A Pekino Chiodi-Chiodi sono quarti assoluti e primi di categoria, ma la povera Flavia è esausta. Nel Nord del Canada l’auto finisce in un burrone. Sembra la fine, ma non per la Flavia che rabberciata alla meglio rientra a Londra e poi in Italia.Sono avventure che vanno raccontate, condivise, così Chiodi aggiorna costantemente il suo sito (www.girodelmondo.com), mentre essendo giornalista, con la moglie che scatta migliaia di immagini, realizza reportage su quotidiani, settimanali specializzati, collegamenti radiofonici ed una miniserie televisiva per RAISAT Ragazzi.

"Vagabunda" - sullo sfondo l'Heverest

La “vagabunda” ha visitato deserti e montagne, meraviglie su meraviglie. E poi i ricordi dei coniugi Chiodi, come quell’italiano incontrato a Kamloops (Canada) che diceva di possedere la vigna più alta del mondo, del concorrente giapponese che li mandò a cena e si fece carico, di notte in Cina, della riparazione del radiatore della Lancia, il meccanico in Patagonia che non volle essere pagato (Italia, en mi corazòn), l’appassionato peruviano (Lanzia Flavia? La primera al Titicaca!), il saldatore sovietico che al momento del conto, disegnò sul parafango impolverato uno zero e, alla insistenze di Chiodi, dentro al cerchio tracciò una mezzaluna.

Quello era il prezzo. Un sorriso.

Adesso “vagabunda” riposa e racconta le sue storie al Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR”, donata con generosa passione da Rita e Roberto Chiodi. 

Un cinquantenne ed un ventenne a villa trissino-marzotto

9 maggio 2011

Il C.V.A.E. Circolo Veneto Automoto d’Epoca nasce nel febbraio del 1961, fra i primissimi club sorti in Italia.
Oggi è il secondo per anzianità, dopo il CMAE di Milano, sopravissuto a mezzo secoli di avvenimenti, sempre operano con intelligenza, inventiva e passione.
Nei primi anni Settanta il CVAE prende le redini de La manovella, che versava in difficoltà, la riorganizza e le permette di crescere poi ai livelli attuali.
Nel 1966 è tra i 14 Clubs italiani a fondare nei pressi di Verona l’ASI e i suoi membri hanno spesso ricoperto importanti incarichi in seno all’Ente nazionale.
Per primo il CVAE sperimenta la borsa-scambio, un piccolo mercatino allestito all’interno dell’autodromo di Monza nel 1976 e poi a Bassano, creando l’inizio di una serie che oggi dilaga in ogni angolo del mondo.
Anche i raduni assumono, per merito del CVAE, una connotazione specifica, riservati ad un solo periodo storico oppure a marca o modello.
Epico il raduno del 1990 “100 Balilla a Bassano” che ha raccolto nella Città del Grappa 107 versioni diverse di questa intramontabile vettura.
Poi il primo raduno Touring….e tanti, tanti altri.
Un manipolo di coraggiosi fonda poi il Museo dell’Automobile, dedicato all’amico Gigi Bonfanti, prematuramente scomparso.
Ed anche il Museo si distingue subito per una linea diversa: mostre tematiche semestrali.
Da allora ad oggi ben quaranta temi diversi si sono avvicendati nelle sale del nostro museo, parlando ogni volta di storia, tecnica, sport, costume, arte….tanto che molti musei, non solo motoristici, in Italia ed in Europa hanno seguito questa nuova filosofia museale.
Ora la nuova sfida nella nuova sede nel cuore di Bassano.
Un’opera da 18 milioni di Euro. Uno scrigno che farà convivere due realtà diverse ma che devono percorrere la medesima strada: la natura e la tecnica.
Infatti una parte dell’edificio sarà riservato ad un innovativo Museo di Scienze Naturali, l’altra alla Galleria del Motorismo, Mobilità e Ingegno Veneto – Giannino Marzotto, una rassegna delle eccellenze che la nostra regione ha saputo proporre da mille anni ad oggi (oltre ad una sala per le mostre tematiche).
Anche questa una proposta innovativa, che nessuna regione di nessun Paese d’Europa può vantare e che Enti pubblici e privati sapranno cogliere nella sua giusta importanza.
Due compleanni assieme, come assieme è la strada percorsa sino ad oggi e comune quella che ci attende nel futuro.

Enciclopedia del motorismo, mobilità ed ingegno veneto.

9 maggio 2011

Questa messe di notizie è una selezione tratta dall’archivio veneto, parte del più vasto archivio del museo dell’automobile “Bonfanti-vimar”.
Centinaia di voci, poi divenute migliaia, che Nino balestra comincia quasi per curiosità personale a raccogliere oltre trent’anni fa.
Poi nel 1998 il fondamentale incontro con Carlo Alberto Gabellieri, che inizia la collaborazione con il museo.
L’inventiva dell’uno, unita alla meticolosa cura dell’altro, portano finalmente ad un riordino alfabetico di tutto il materiale ed alla nascita dell’idea anche di una “enciclopedia del motorismo, mobilità e ingegno veneto”, che l’improvvisa morte di Carlo Alberto rallenta ma non ferma.
Ora, in stretta collaborazione e con il fondamentale apporto del Circolo Veneto Automoto d’Epoca, che quest’anno festeggia i suoi 50 anni, quest’opera vede finalmente la luce.

disponibile telefonando allo 0424/513690 o ordinando via mail a :enciclopediamotorismoveento@gmail.com

Una Bernardi anche per noi

6 maggio 2011

Nel 1882 il professor Enrico Bernardi, veronese e titolare della cattedra di meccanica all’Università di Padova, brevetta il primo motore a scoppio funzionante a benzina del mondo, due mesi prima di Benz ed un anno e mezzo prima di Daimler. E’ un monocilindrico di 122 cc. poi aumentato a 258. Un po’ in ritardo rispetto a quest’ultimi, realizza nel 1894 (primavera) la prima automobile italiana. E’ una tre ruote, con il motore posteriore monocilindrico, cresciuto a 464 cc. e con potenza di tre cavalli. Dispone di tre marce e di sterzo corretto, secondo un brevetto depositato. E’ un piccolo gioiello meccanico per l’epoca, in grado di trasportare due persone alla velocità massima di 35 Km/ora. La vetturetta suscita molto interesse ed un gruppo di finanziatori patavini, in primis i conti Francesco Giusti del Giardino e Giacomo Miari che sono anche ingegneri, raccolgono una cordata che costituisce il 4 agosto del 1896 a Padova la “Miari, Giusti & C. – motore Bernardi” che poi si trasforma in “Soc. Italiana Bernardi” attiva sino al giugno 1901. In questo periodo vengono costruite circa 100 vetture a tre ruote con motore di 624 cc. e 3,5 cavalli e 50 del successivo modello a quattro ruote, risultando così la prima vera fabbrica di automobili italiana.

Sono sopravissute cinque vetture a tre ruote: la numero uno, con motore 464 cc. e potenza di 3 cavalli, è custodita presso l’Automobile Club Verona, affidata per testamento dallo stesso prof. Bernardi; la seconda con cilindrata 624 e 3,5 cavalli  è presso l’Università di Padova; altra presso il Museo Scienza e Tecnica di Milano, altra ancora presso il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino ed infine la quinta presso il Museo Militare della Cecchignola di Roma. Vi sono poi due copie didattiche, la prima si trova al Museo Scienza e Tecnica di Chicago (USA) ; la seconda è stata appena realizzata dalla Fondazione  Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR” di Bassano, replica fedele della n. 1, grazie alla disponibilità dell’Automobile Club Verona.

La sua costruzione  è stata eseguita da eccezionali artigiani che gravitano attorno al museo bassanese. Telaio e scocca sono opera dei F.lli Chiminello, abilissimi restauratori di carrozze, la parte meccanica di Gilberto Franzoso e di Antonio Berto che è anche insegnante nei corsi per restauratori, di Valter Zen e  dei F.lli Mezzalira per la ricerca di particolari originali dell’epoca, del tappezziere Renato Cicia e della Ditta Bernardo Finco Spa  che ha realizzato e donato  la speciale pelle antichizzata. I lavori sono stati eseguiti praticamente a titolo gratuito, sotto la direzione tecnica del Museo stesso. Un lavoro eccezionale che, ancora una volta dimostra la capacità degli artigiani veneti, che hanno creato una copia didattica che non poteva mancare ad un museo che punta tutto sulla nuova “Galleria del Motorismo, Mobilità e Ingegno Veneto – Giannino Marzotto”, un escursus su tutte le priorità di questa regione.

Iscrizioni aperte per il prossimo corso per restauratori auto e moto d’epoca, con avvio sabato 11 giugno e a seguire altri quattro sabati.

Info: Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR”, via Torino 1, 36060 Romano d’Ezzelino (VI) – tel. 0424/513746; tel. e fax 0424/513690; e-mail: info@museobonfanti.veneto.it; sito web: www.museobonfanti.veneto.it

Dida immagini: alcuni degli artefici dell’opera. Da sinistra Valter Zen, Franco Chiminello, Nino Balestra che ha guidato i lavori e Gilberto Franzoso.

Dettagli della vetturetta Bernardi, ricostruita come copia didattica per conto della Fondazione Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR”                                          

Nel 1882 il professor Enrico Bernardi, veronese e titolare della cattedra di meccanica all’Università di Padova, brevetta il primo motore a scoppio funzionante a benzina del mondo, due mesi prima di Benz ed un anno e mezzo prima di Daimler. E’ un monocilindrico di 122 cc. poi aumentato a 258. Un po’ in ritardo rispetto a quest’ultimi, realizza nel 1894 (primavera) la prima automobile italiana. E’ una tre ruote, con il motore posteriore monocilindrico, cresciuto a 464 cc. e con potenza di tre cavalli. Dispone di tre marce e di sterzo corretto, secondo un brevetto depositato. E’ un piccolo gioiello meccanico per l’epoca, in grado di trasportare due persone alla velocità massima di 35 Km/ora. La vetturetta suscita molto interesse ed un gruppo di finanziatori patavini, in primis i conti Francesco Giusti del Giardino e Giacomo Miari che sono anche ingegneri, raccolgono una cordata che costituisce il 4 agosto del 1896 a Padova la “Miari, Giusti & C. – motore Bernardi” che poi si trasforma in “Soc. Italiana Bernardi” attiva sino al giugno 1901. In questo periodo vengono costruite circa 100 vetture a tre ruote con motore di 624 cc. e 3,5 cavalli e 50 del successivo modello a quattro ruote, risultando così la prima vera fabbrica di automobili italiana.

Sono sopravissute cinque vetture a tre ruote: la numero uno, con motore 464 cc. e potenza di 3 cavalli, è custodita presso l’Automobile Club Verona, affidata per testamento dallo stesso prof. Bernardi; la seconda con cilindrata 624 e 3,5 cavalli è presso l’Università di Padova; altra presso il Museo Scienza e Tecnica di Milano, altra ancora presso il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino ed infine la quinta presso il Museo Militare della Cecchignola di Roma. Vi sono poi due copie didattiche, la prima si trova al Museo Scienza e Tecnica di Chicago (USA) ; la seconda è stata appena realizzata dalla Fondazione Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR” di Bassano, replica fedele della n. 1, grazie alla disponibilità dell’Automobile Club Verona.

La sua costruzione è stata eseguita da eccezionali artigiani che gravitano attorno al museo bassanese. Telaio e scocca sono opera dei F.lli Chiminello, abilissimi restauratori di carrozze, la parte meccanica di Gilberto Franzoso e di Antonio Berto che è anche insegnante nei corsi per restauratori, di Valter Zen e dei F.lli Mezzalira per la ricerca di particolari originali dell’epoca, del tappezziere Renato Cicia e della Ditta Bernardo Finco Spa che ha realizzato e donato la speciale pelle antichizzata. I lavori sono stati eseguiti praticamente a titolo gratuito, sotto la direzione tecnica del Museo stesso. Un lavoro eccezionale che, ancora una volta dimostra la capacità degli artigiani veneti, che hanno creato una copia didattica che non poteva mancare ad un museo che punta tutto sulla nuova “Galleria del Motorismo, Mobilità e Ingegno Veneto – Giannino Marzotto”, un escursus su tutte le priorità di questa regione.

Iscrizioni aperte per il prossimo corso per restauratori auto e moto d’epoca, con avvio sabato 11 giugno e a seguire altri quattro sabati.

Info: Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR”, via Torino 1, 36060 Romano d’Ezzelino (VI) – tel. 0424/513746; tel. e fax 0424/513690; e-mail: info@museobonfanti.veneto.it; sito web: www.museobonfanti.veneto.it

Dida immagini: alcuni degli artefici dell’opera. Da sinistra Valter Zen, Franco Chiminello, Nino Balestra che ha guidato i lavori e Gilberto Franzoso.

Dettagli della vetturetta Bernardi, ricostruita come copia didattica per conto della Fondazione Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR”

Nuovo video online!

22 aprile 2011

Galleria del motorismo, mobilità e ingegno veneto: guardate il video dell’inaugurazione della nuova mostra!

http://www.youtube.com/watch?v=W3vOR64IJoA

Galleria del Motorismo, Mobilità ed Ingegno Veneto

8 marzo 2011

Il Museo dell’Automobile “Bonfanti-Vimar” che quest’anno celebra i suoi primi vent’anni di attività, sposta le sue consuete mostre tematiche per proporre una esposizione diversa e che resterà fissa per uno/due anni.

C’era la necessità di evidenziare la parte permanente che sarà il must nella nuova sede museale, che sta per sorgere nel cuore di Bassano, all’interno delle mura medievali con una struttura modernissima, tecnologica e d’avanguardia.

Si tratta della “GALLERIA DEL MOTORISMO, MOBILITA’ E INGEGNO VENETO – GIANNINO MARZOTTO”, un escursus sulle grandi priorità che Regione può vantare in questi settori.

Basterebbe per la mobilità citare Marco Polo, per il motorismo il motore a benzina di Enrico Bernardi, primo al mondo ad essere brevettato nel 1882. Oppure piloti come la Contessa Albrizzi, prima donna al mondo a partecipare ad una gara automobilistica nel l899, ancora piloti come Marzotto, Munari, Patrese, Biasion, industrie quali la Miari & Giusti di Padova prima fabbrica italiana di automobili in serie, Ceccato, Fiamm, Laverda, Aprilia, OZ , inventori di livello mondiale come Faggin o Marchiori ecc.

Si sapeva che motoristicamente il Veneto sarebbe stata una miniera, ma nessuno pensava ad una mole di dati, fatti e personaggi così importanti e numerosi. Ora questa mostra, sia pure in spazi ridotti, svela un’anteprima di quello che sarà visibile nella futura sede del Polo Museale Santa Chiara. Il condensato di un grande quadro generale di storia moderna che l’umanità ha deciso di intraprendere soprattutto negli ultimi 150 anni del vecchio millennio. In questa grande trasformazione epocale il Veneto ha recitato la sua parte, una parte che scoprirete essere molto importante e che ci auguriamo serva anche a sfatare il luogo comune che questo mitico nuovo Eldorado non era poi una terra di soli braccianti agricoli fino a ieri, nè tanto meno di improvvisati industriali oggi, ma che l’eccezionale sviluppo di questi ultimi decenni ha le sue radici profonde e lontane nel tempo.

Siamo orgogliosi di questo, sia perchè è frutto di decenni di nostre ricerche, sia perché questo sarà un Museo unico, che terminerà con una “sala del futuro” divenendo una vetrina spalancata sul mondo, una rassegna dell’intelligenza, tenacia, abilità, coraggio, caratteristiche che fanno parte del DNA della gente veneta.

Nuovo polo museale Santa Chiara

27 gennaio 2011

Leggete che splendida news!

GALLERIA DEL MOTORISMO, MOBILITA’ E INGEGNO VENETO – CO. GIANNINO MARZOTTO

17 gennaio 2011

Infrangendo la regola delle mostre tematiche semestrali, ormai biglietto da visita del Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR”, la prossima esposizione resterà fissa per almeno un anno, allo scopo di promuovere la nuova sede museale che sta sorgendo nel cuore antico di Bassano del Grappa, a ridosso ed all’interno delle mura medievali, con un ardito progetto dell’arch. Aymonino.

Il cuore del nuovo museo sarà la parte permanente, appunto la “Galleria del Motorismo, Mobilità e Ingegno Veneto Co. Giannino Marzotto” della quale verrà allestita una sintesi nella sede attuale.

Sarà una escursus incredibile di primati, invenzioni, pionieri, industrie, storie piloti, artigiani, scienziati che partirà dal lontano 1595 con le prime sospensioni al mondo del veneziano Fausto Verantio rappresentate da un vecchio e cadente assale ritrovato dopo anni di ricerche, con “molle fatte a guisa di quelle per pigliar carboni”, con accanto i disegni il brevetto e quant’altro. Si proseguirà con il ritratto dell’ing. Negrelli (1838) progettista del Canale di Suez, (non possiamo esporre il canale!) il primo motore a benzina brevettato al mondo il Bernardi del 22 agosto 1882, la vetturetta Bernardi prima auto costruita in Italia (1894), diploma e ritratto della C.ssa Albrizzi, prima donna al mondo presidente di un Automobilclub e prima in una corsa (1899), e via via così, attraverso piloti famosi come la Baronessa Avanzo, i fratelli Marzotto, Sandro Munari, Riccardo Patrese, Miki Biasion, Omobono Tenni, industrie come Fiamm, Ceccato, Laverda, Aprilia, progettisti ed inventori quali l’ing. Cattaneo della Isotta Fraschini, Massimo Marchiori inventore dell’algoritmo che ha generato Google, Federico Faggin padre del microprocessore e tante altre curiosità, come la più antica patente di una guida esistente in Italia, rilasciata nel 1906 proprio ad un bassanese.

Nel frattempo, marzo 2011, uscirà anche una Enciclopedia dallo stesso titolo, che sarà di circa 500 pagine e 1700 voci, tutte di importanza almeno nazionale, frutto di oltre trent’anni di ricerche ed estratta dall’archivio Veneto del Museo “Bonfanti-VIMAR”, un Museo che interpreta nel migliore dei modi la propria missione, quella di produrre cultura.

Il Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR” aprirà le iscrizioni a quanti vorranno partecipare al nuovo “corso per restauratori di auto e moto d’epoca” dal 20 febbraio al 27 marzo, un percorso formativo, di 36 ore totali che si svolgerà per 5 sabato consecutivi.

Com’è consuetudine i docenti,  scelti tra persone che operano nel settore del motorismo d’epoca e che vantano esperienze e conoscenze pluriennali,  saranno presentati  agli allievi all’apertura del corso dal  presidente della Fondazione Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR”, Nino Balestra.  Il presidente del Museo saprà illustrare a quanti si affacciano al mondo di restauro, le regole fondamentali di un corretto approccio a questa tecnica  laboriosa.

I docenti spiegheranno poi nel dettaglio le nozioni di base della meccanica nelle sue varie parti, sulla valutazione del tipo di intervento di restauro più opportuno secondo i casi, quindi all’esame di parti staccate con spiegazioni più dettagliate.

Seguiranno lezione dedicate al restauro della carrozzeria, della pianificazione della sua procedura, delle ricerche comparative, dei concetti di lamierista o lastratore, verniciatore, ebanista e tappezziere, dal punto di vista pratico si esamineranno vari esempi anche su auto esposte al Museo.

Il corso si concluderà con una lezione dove si parlerà degli accessori, del loro ripristino e/o ricostruzione, della nichelatura e cromatura.

Insomma, al “Bonfanti-VIMAR”, spazi aperti per storia, cultura e lavoro inerenti il mondo del restauro, un’attività che nel suo complesso coinvolge quasi un milione e mezzo di persone solo in Italia.

Per ulteriori  informazioni  ed iscrizioni  : Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR”, via Torino 1, 36060 Romano d’Ezzelino (VI) – tel. 0424/513746; tel. e fax 0424/513690; e-mail: info@museobonfanti.veneto.it; sito web: www.museobonfanti.veneto.it

2011